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Ridurre l'inquinamentoLe case automobilistiche, si scoprono a favore dell'ambiente ed introducono sulle proprie vetture alcuni dispositivi capaci di ridurre le emissioni inquinanti. Cerchiamo di vederci chiaro tra due nuovi congegni: il FAP ed il DPF. Il FAPIl FAP (acronimo di filtro antiparticolato) è un dispositivo introdotto dal gruppo PSA Peugeot Citroën per abbattere le emissioni inquinanti del particolato (PM10) prodotto dai motori diesel (ma anche in minima parte dai motori a benzina e da qualunque combustione tipo un incendio o, anche, da un vulcano ecc. ecc.). Per maggiori informazioni è sufficiente cercare polveri sottili su un qualsiasi motore di ricerca. Come funzionaIl filtro è inserito sullo scarico dei motori e trattiene, per poi bruciare in seguito, le particelle solide (PM10) presenti nei gas di scarico. Per intenderci, si tratta del nero fumo che si vede uscire dai tubi di scarico delle auto a gasolio durante la fase di accelerazione. Per funzionare il filtro ha bisogno che il gasolio sia additivato prima della combustione, cioè che ad esso sia aggiunta una sostanza chimica chiamata cerina (ossido di cerio; il cerio è un elemento metallico, di colore argenteo, usato anche nella produzione di alcune leghe di alluminio e nella produzione di acciai) che permette la "cattura" da parte del FAP del particolato; inoltre la cerina è in grado di abbassare la temperatura a cui il particolato stesso può essere distrutto. Tuttavia, in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: il PM10 diventa PM2.5 o meno; la combustione del particolato avviene, normalmente, su percorsi extraurbani dove il gas di scarico raggiunge le temperature necessarie per far bruciare, grazie anche a supplementari iniezioni di gasolio -le cosiddette post-iniezioni-, gli agglomerati di particolato e cerina catturati dal filtro. Purtroppo, la cerina non brucia: essa va ad intasare un apposito filtro che, intorno agli 80.000 km, dovrà essere sostituito. L'automobilista è avvisato da un'apposita spia o messaggio sul quadro di bordo. Tale percorrenza può variare in base all'uso dell'auto: un uso prevalentemente cittadino, ad esempio, accorcia la vita del filtro; al contrario, un uso prevalentemente extraurbano l'allunga. Considerazioni personali: non comprate una vettura diesel per usarla su percorsi cittadini. Il risparmio, totalmente apparente, vi si ritorce contro! Una centralina al controlloIl processo è controllato automaticamente dalla centralina di gestione motore. La cerina è collocata in uno speciale serbatoio di 5 litri circa e viene additivata al carburante ogni volta che si effettua il rifornimento. Ogni modello ha una sua autonomia, compresa generalmente fra i 70.000 ed 80.000 chilometri. Normalmente, si deve riempire nuovamente di cerina il serbatoio durante le normali operazioni di manutenzione in officina. Negli ultimi anni il sistema FAP è stato migliorato, consentendo un ulteriore guadagno in termini di autonomia prima del rifornimento di cerina e sostituzione del FAP. Il DPFMa le case automobilistiche, recentemente, hanno varato un nuovo sistema antiparticolato: il DPF Si tratta sempre di un filtro, ma funziona senza additivare il gasolio con la cerina, puntando sempre sulle post iniezioni di gasolio, cioè iniezioni che avvengono dopo che è avvenuta la fase normale di combustione, in modo da innalzare la temperatura dei gas di scarico fino al punto di "bruciare" il particolato. Purtroppo questo significa incamerarlo per poi espellerlo fuori città con grandi fumate nere, segno evidente della fase di rigenerazione. E che dire, poi, della rigenerazione forzata da fare in officina, dopo la quale è necessario, tassativamente, cambiare olio motore e filtro dell'olio a prescindere dai Km percorsi dalla fida quattro ruote? Eppoi, cosa succede all'ambiente? Il TUV tedescoMa a remare contro questi dispositivi c'è anche il TUV, l'organismo indipendente che, in Germania, è responsabile dei processi di omologazione e revisione di tutti i veicoli che, da sempre, contesta l'utilità del DPF, soprattutto nei centri urbani, dove ha una scarsa efficienza, a causa delle basse temperature raggiunte. Queste informazioni sono offerte da:Documento creato il 20/04/2007 (21:04)Ultima modifica del 09/06/2007 (09:42) Area di StampaFortune Cookie...Chi incomincia male, finisce peggio |
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