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Molto lontano dal clamore mediatico che avvolge la grande focara di Novoli, silentemente, in alcuni paesi del Salento, il 17 gennaio si festeggia, come vuole la tradizione, Sant'Antonio Abate o Sant'Antoniu te lu focu. Da leggere...ultimi eventiCuriosita`...Lo sapevate che Japigia e` su Marte? Per saperlo non vi resta che leggere il documento... La Terra SalentinaFotorassegneUltimi aggiornamenti...
17 gennaioMolto lontano dal clamore mediatico che ha avvolto la grande focara di Novoli, silentemente, in alcuni paesi del Salento, ieri 17 gennaio, si è festeggiato, come vuole la tradizione, Sant'Antonio Abate soprannominato “Sant'Antoniu te lu focu”. In questa data, infatti, in molti centri salentini, si festeggia, in un modo molto particolare, il fondatore del monachesimo orientale, protettore degli animali e guaritore dell'herpes zoster, comunemente detto Fuoco di Sant'Antonio. In onore del Santo ogni rione innalza il suo falò (la focara), fatto con tralci di vite appena potati che nel Salento prendono il nome di “franzuie” o, anche, “sarmente”. All'imbrunire, dopo la messa e la benedizione degli animali, al passaggio della processione ogni falò viene acceso, e ben presto diviene luogo di abbondanti grigliate “rionali”. Questo è il modo più semplice ed intimo per riscoprire antichi riti, la collaborazione per costruire i falò nel paese, uno in ogni quartiere, caratterizzati, in alto, dalla figura del Santo; la benedizione da parte del Parroco, la grande grigliata dove vengono arrostiti salsicce, gnommareddhi (involtini di interiora d'agnello) e servule (wurstel), il tutto annaffiato da ottimo vino, rigorosamente fatto in casa; i profumi e lo spirito di collaborazione tra le persone fanno in modo che il mero effetto commerciale della festa di Novoli scompaia e resti quello che effettivamente c'è: la vera essenza, la semplicità, il coinvolgimento delle famiglie che si riuniscono la sera del 17 gennaio in un aria di festa ad assaggiare il pane portato dal compare Gigi, il vino portato da compare 'Ntoni e la carne di compare Rocco che, lui stesso, provvede ad arrostire e come dimenticare le pittule della comare Cetta e i ciambelloni e le crostate della comare Maria? Essere accolti in queste situazioni non fa altro che scaldare il cuore e solo in questo modo la focara fa il suo miracolo. Documento creato il 28/02/2011 (18:23) Ultima modifica del 28/02/2011 (18:30) Area di StampaFortune Cookie...Di tutte le malattie, l`ignoranza è la piú pericolosa |
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