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Lido Conchiglie: una storia recente...La località Lido Conchiglie non vanta una lunga storia, risale infatti al 1938 la costruzione della prima casa, ma la zona circostante fa parlar di sé e la sua storia risulta importantissima, già sin dal periodo che va dal III al VII millennio avanti Cristo, quando uomini del paleolitico fissarono la loro dimora sulla collina dell'Alto Lido. Ciò narrano gli studi e le supposizioni derivate dai resti umani, dai frammenti ceramici, dai cocci d'argilla e dalle selci rinvenute nei pressi della Torre dell'Alto Lido e nella grotta sottostante l'attuale Montagna Spaccata. Ma sicuramente più documentata e meno ipotetica è la presenza nella stessa zona dei monaci basiliani che agli inizi dell'anno 1000 trovarono rifugio sulle serre dell'Alto Lido ribattezzando Anaforario (altura deserta) il luogo che, ancor prima, i Latini chiamavano Lapis Siccus (pietra arida) e i Greci Bizantini Ortolithon (roccia a picco sul mare) e successivamente edificarono l'Abbazia di San Mauro i cui resti sono ancora oggi visibili. ...con le radici nel passato!La loro presenza è documentata sino al 1400 e furono anni gloriosi per l'importanza religiosa che l'Abbazia aveva. Successivamente, la storia riferisce l'insediamento di nuovi popoli e di nuove culture. Nasce la Torre dell'Alto Lido a difesa delle insidie ottomane e la marina sottostante prende il nome di Pietra Cavalla, marina, posto e feudo di Gallipoli. Nello stesso periodo (metà 1500) sorgono diverse masserie fortificate e le campagne si punteggiano di ville dei ricchi proprietari terrieri e di case coloniche. La fertilità della terra ed il lavoro dei contadini ne fecero un luogo prezioso, dove venivano prodotte primizie di frutta ed ortaggi, olio, vino e nell'entroterra sorgevano (1600) i casali di Rodogallo (luogo delle belle rose), Meforie (terra fertile), Juri. In una di queste masserie fortificate (ora discoteca), in località San Mauro, il proprietario volle costruire una chiesetta e fece domanda al rettore del Seminario di Gallipoli (1765) per la celebrazione della messa domenicale al posto di quella che si celebrava nella chiesa dell'Abbazia di San Mauro. Ma in pochi anni qualcosa di ancor oggi sconosciuto cambiò facendo mutare la geografia del luogo e rendendo il terreno paludoso e malsano. La collina fu abbandonata e tornò brulla e deserta, la fertile terra divenne acquitrinosa e malsana, comparve la malaria e divenne regno incontrastato delle anofele e delle rane. La chiesetta costruita nella masseria venne trasferita nella contrada "Li Rocci" (ora denominata "Prandico" in agro di Alezio) in quanto più nessuno si recava ad ascoltarvi la Messa. L'evento ribattezzò Pietra Cavalla in Cannole dal nome dei giunchi spontanei che crescevano nella palude e, mentre per la fertile Pietra cavalla e l'importante Anaforario trascorrevano anni di storia silenziosa, per l'antica Abbazia di San Mauro proseguiva la lenta ed inesorabile agonia e decadenza. Intanto le contrade dell'entroterra, in territorio di Gallipoli, si ingrandivano diventando dei piccoli villaggi, Rodogallo, Meforie e luri, divennero Villa San Nicola dal nome della Chiesa eretta verso il 1500 in onore di San Nicola di Bari e cresceva la voglia di distacco da Gallipoli. Documento creato il 08/08/2002 (12:16)Ultima modifica del 18/03/2011 (18:15) Area di StampaFortune Cookie...Delle cose che tu vedi, sbattine tre quarti: e di quelle che tu senti, sbattine più |
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