|
|||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||
Da leggere...ultimi eventiLa Terra SalentinaFotorassegneUltimi aggiornamenti...
Il Salento e le antiche MappeIniziando l'avventura di Japigia e la continua ricerca di nuove informazioni e spunti sul Salento ci siamo chiesti, spesso, come doveva essere, in tempi remoti, il nostro territorio e quali città potevano essere considerate degne di nota in una ipotetica "mappa stradale" dei tempi antichi. Sembra quasi impossibile ma una mappa del Salento del tardo periodo imperiale romano esiste: è nota agli studiosi con il nome di "Tabula Peutingeriana" dal nome di colui che la rese pubblica. Peutinger… Chi era costui?Konrad Peutinger nacque in Germania nel 1465, in pieno rinascimento. Di origini patrizie e coevo dei nostro conterraneo Antonio Ferraris detto il Galateo, come quest'ultimo fu uomo di grande cultura. La sua posizione sociale gli permise di interessarsi all'archeologia e alla raccolta di antichi libri e manoscritti; sembra, addirittura, che la sua collezione fosse la più importante dell’Europa d’Oltralpe. Per questa sua passione, alla morte di un amico che era stato bibliotecario dell'imperatore Massimiliano d’Austria venne in possesso di un'antica mappa che lo stesso amico gli confessò d'aver "trovato" in biblioteca e conservata per sé, ritenendola molto antica. Il Peutinger si accorse subito che non era veramente antica, ma che era una riproduzione del 1200 o del 1300 di una mappa che proponeva l'Impero Romano nel periodo del suo massimo splendore, databile intorno al III – IV secolo. Una "strana" piantinaLe mappe hanno oggi una forma quadrata. Mari e terre emerse sono rappresentate nelle giuste proporzioni, confortate dalle rilevazioni dei tanti satelliti che volteggiano sulle nostre teste. Abbiamo moderni computer e plotter: non è difficile, con queste attrezzature, stampare correttamente qualsiasi formato. Nel medio evo, al contrario, le cose andavano diversamente. Ecco perché la "Tabula Peutingeriana" è una pergamena lunga ben 7 metri e larga appena 33 centimetri: doveva poter essere facile svolgerla per consultarla, magari stando anche a cavallo, senza che la stessa subisse danni. Tuttavia, ciò che attrae chi la consulta è la grande sproporzione tra le terre emerse ed i mari, che sono ridotti a sottili "lingue" blu. Somigliano più a dei fiumi e, da questo ne consegue che la carta sembra, nel suo complesso, schiacciata ed allungata e somiglia molto più ad una di quelle piante stilizzate in uso nelle linee di metropolitana che una carta geografica così come siamo abituati a conoscerla. L'Italia, c'era da immaginarselo, occupa la parte centrale dell'elaborato, con molti dettagli; il primo foglio è costituito dalla Britannia romana, a partire dal Vallo di Adriano. L'ultimo foglio, con le dovute approssimazioni, riguarda l'India e, addirittura, la Cina. Al centro di tutto, il nostro Salento! Strana ma precisaA prima vista la mappa è quasi incomprensibile e la forma del nostro continente, così come siamo abituati a vederla, apparentemente non c’è! Tuttavia, abbiamo fatto un piccolo esperimento. Partendo dall'immagine dell'Impero Romano al suo massimo splendore, disponibile in marmo in via dei Fori Imperiali a Roma, l'abbiamo, con un programma di fotoritocco inclinata in modo che l'Italia fosse orizzontale; a questo punto l'abbiamo "schiacciata" ed allungata, come se avessimo dovuto farla entrare in un foglio lungo e stretto e… Sorpresa! Ecco, con incredibile precisione che la Carta di Peutinger corrisponde alla nostra carta geografica modificata! E pensare che l'originale fu realizzato tra il III ed il IV secolo d.C. mettendo insieme le informazioni più disparate. Anche le distanze sono incredibilmente precise, pur espresse in una strana unità di misura. Impariamo a leggere la mappaLe "due torri" sono il simbolo che ricorre con maggiore frequenza: rappresenta una fortezza e, comunque, una tappa importante. Le città meno importanti sono indicate con il loro nome, accompagnato dalle distanze espresse in numeri romani. La mappa indica anche le terme, importantissime per i romani, mediante una casetta di forma quadrata. Un edificio semicircolare indica un grande porto. A Roma, Costantinopoli ed Antiochia è data la massima importanza e lo si vede da come sono rappresentate. Documento creato il 10/02/2005 (12:45)Ultima modifica del 10/02/2005 (12:45)
Area di StampaFortune Cookie...Chi vuole vada, chi non vuole mandi |
|||||||||||||||||
Japigia di Paola Beatrice Arcano, Casarano (Lecce) Realizzazione siti Internet, Portali, Grafica computerizzata e servizi turistici. E' vietato il plagio, anche parziale, dei contenuti del sito. Per informazioni, contatti, suggerimenti: Contattateci! Copyright e info legge 62/01 - Privacy e Cookie Partita I.V.A 03471880752 - R.E.A. CCIAA Le/224124 |