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Chiesetta di San Niceta

Dove si trova

La chiesetta di San Niceta

Poco fuori dall'abitato di Melendugno ed addossata al muro nord del cimitero, sorge l'antica chiesetta dedicata a San Niceta.

La leggenda

Secondo la leggenda fu il Normanno Tancredi d'Altavilla, nel 1167, a volere la costruzione del complesso monastico e della chiesa che furono affidate ai monaci Basiliani di San Nicola di Casole, antico monastero nei pressi di Otranto.

Dopo qualche anno, l'Abate Niceta del monastero di Casole si trasferì in questo cenobio basiliano insieme ad altri monaci, per ritirarsi a vita contemplativa. Era ormai anziano e, in tutto il Salento, era molto conosciuto tanto che, dopo la sua morte, si cominciò a parlare di alcuni miracoli da lui compiuti.

Fu il re Guglielmo II ad accogliere i desideri del popolo e ad intercedere presso il papa Alessandro III per portare all'onore degli altari il monaco Basiliano che divenne, appunto, San Niceta. A lui fu, quindi, intestata la chiesetta del cenobio che lo aveva accolto negli ultimi anni della sua vita.

La storia accertata

Tuttavia, questa sembrerebbe essere solo una leggenda, dato che gli unici documenti certi che parlano della chiesetta e che sono giunti sino a noi sono molto più recenti e, precisamente, del 1324: il monastero non faceva, a quanto sembra, parte di San Nicola di Casole.

Ne avrebbe fatto parte, invece, molti anni più tardi, nel 1392, secondo quanto attestato in un documento dell'epoca.

Com'é oggi...

Gli affreschi della chiesetta di San Niceta

Purtroppo, oggi, del grande complesso monastico medioevale rimane solo una chiesetta, costituita da una grande sala con copertura a botte, orientata secondo gli usi del rito greco lungo l'asse est-ovest. In fondo al presbiterio, a destra, una porticina conduce nella sagrestia, dove è possibile ammirare due nicchie medioevali con decorazioni vegetali.

La struttura muraria ha subito nel tempo diversi mutamenti; i più consistenti sono quelli del 1400 che hanno profondamente modificato la struttura muraria originaria, irrobustendo la muratura perimetrale, in modo da consentirle di sostenere la copertura a volta che ha sostituito l'originaria a tetto. Nelle nicchie laterali numerosi affreschi arricchivano la chiesa; di essi restano ancora visibili quelli della parete destra, probabilmente quattrocenteschi. In fondo alla sala, dietro l'altare, sono visibili altri affreschi, meglio conservati.

Essi, più recenti e, secondo la data chiaramente leggibile, sono del 1563. È possibile ammirare a sinistra una Crocifissione, al centro il Cristo piagato ed a destra la Madonna di Loreto rappresentata, secondo gli usi del tempo, con il Bambino a sinistra.

Documento creato il 08/03/2004 (15:32)
Ultima modifica del 09/03/2011 (18:19)

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