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Scaldiamo i motori!

Lunga vita al nostro motore!

La vita di un motore non dipende soltanto dalle modalità di utilizzo ma anche dalle temperature di esercizio e dal numero di avviamenti effettuati e dagli intervalli di tempo tra una accensione e l’altra.

Un motore avviato di rado si usura prematuramente e lo stesso inconveniente avviene se il propulsore non raggiunge la temperatura di esercizio nel modo corretto.

Percorrere molti chilometri tra la messa in moto e lo spegnimento costituisce, senz’altro, la situazione ideale per qualunque motore, per vari motivi.

Scaldare il motore: forse no!

Molti ignorano che far "scaldare" il motore da fermo non è la migliore procedura da seguire. Infatti, il propulsore, per rendere al meglio deve raggiungere la temperatura di esercizio in maniera rapida ed uniforme.

Se da un lato è intuitivo il metodo "riscaldamento veloce", non lo è altrettanto quello "uniforme". I vari organi di un motore, che sono a contatto, devono essere portati alla giusta temperatura senza surriscaldamenti localizzati, affinché il "gioco" tra loro resti accettabile fino al raggiungimento della temperatura di esercizio ottimale.

E’ il compito del liquido di raffreddamento quello di uniformare la temperatura, asportando il calore in eccesso dalle zone "calde" distribuendolo lungo tutto il circuito.

Se lasciamo riscaldare il motore al minimo, la pompa dell’acqua girerà troppo piano per rendere il processo di riscaldamento veloce e uniforme, per cui è meglio attendere una manciata di secondi, dopo la messa in moto a freddo, e mettersi lentamente in marcia avendo cura di non affondare troppo il pedale dell’acceleratore.

Il regime di rotazione deve necessariamente restare basso, compatibilmente con le condizioni di traffico, ed è preferibile usare le marce alte al regime minimo di rotazione permesso dal motore senza provocare zoppicamenti o incertezze, lasciando girare il motore in modo "fluido".

Queste precauzioni sono necessarie e salutari per tutti i tipi di motori, siano essi a due o a quattro tempi, benzina o Diesel, turbo e non, catalizzati o meno.

Lubrificazione e giuste temperature

Anche la lubrificazione è insufficiente quando il motore è "freddo" a causa della ridotta circolazione dell'olio dovuta sia al basso regime di rotazione della pompa, che alla viscosità dell’olio stesso, che tende ad aumentare alle basse temperature, provocando l’apertura della valvola limitatrice di pressione che rimanda gran parte del prezioso lubrificante nella coppa.

Alcuni organi tendono a scaldarsi con maggiore rapidità rispetto alla testata ed ai cilindri: il fungo delle valvole ed il cielo dei pistoni sono più caldi rispettivamente degli steli e del mantello. La dilatazione termica dei metalli può provocare usure, grippaggi, cricche e deformazioni: insomma tutta una serie di inconvenienti che tra l'altro richiedono costose riparazioni.

Il liquido di raffreddamento

Un’importante funzione viene svolta dal liquido di raffreddamento che, al di sotto degli 80-90 gradi centigradi non circola nel radiatore ma solo nel motore contribuendo in maniera efficace ad uniformare la temperatura.

Per i motori quattro tempi o a ciclo diesel, gli alti regimi di rotazione a freddo possono portare al sollevamento delle valvole dalle proprie sedi, danneggiandole.

Per i motori due tempi, invece, qualora il pistone si dilati nella parte superiore provoca il grippaggio nel cilindro. In ogni caso, per tutti i motori, un anomalo riscaldamento della testata e dei cilindri può portare elevati stress meccanici causati dalle diverse dilatazioni termiche tra le parti a contatto.

I brutti Avviamenti a freddo

Un altro brutto fenomeno accompagna l’avviamento a freddo, le incertezze del minimo ed i "colpi di tosse" dovuti allo smagrimento della carburazione. Il carburante vaporizzato tende, infatti, a depositarsi sulle pareti di metallo ancora fredde provocando uno smagrimento della miscela.

La benzina che non si è adeguatamente nebulizzata entra nei cilindri e non brucia completamente. Questa imperfetta combustione produce sostanze inquinanti e diluisce il velo di lubrificante sulle pareti del cilindro. Una parte del combustibile non bruciato finisce infine nella coppa dell'olio diluendolo.

Soltanto se prima di spegnere il motore l’olio arriverà alle normali temperature di esercizio questi residui evaporeranno, altrimenti resteranno nell’olio, contaminandolo.

Una semplice soluzione...

Quindi se usate l’auto per fare solo 4-5 chilometri, ricordate di sostituire frequentemente l’olio e usate olio sintetico, costa un po’ di più ma ne vale la pena: il vostro motore vi ringrazierà, durando più a lungo!

Queste informazioni sono offerte da:

Elio D'Amilo
Officina meccanica, Elettrauto
Sito Web: http://www.salentoaziende.it/damilo/.
Documento creato il 08/03/2004 (19:19)
Ultima modifica del 09/06/2007 (09:44)

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