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Akathistos

Lecce, Lunedì 31 maggio

Si ringrazia il Dr. Giuseppe Tondi per la segnalazione

madonnaVerrà eseguito a Lecce AKATHISTOS: è uno tra i più famosi e antichi inni eppure in Italia pochi lo conoscono

Lunedì 31 maggio, a conclusione del mese mariano per eccellenza, si terrà nella Parrocchia di San Lazzaro in Lecce alle ore 18,45 una funzione liturgica di ringraziamento alla Madonna, nel corso della quale verrà cantato l'Akathistos, uno tra i più famosi inni che la Chiesa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio).

La storia

La storia dell'inno: è il 626, i Persiani e gli Avari assediano da alcuni mesi Costantinopoli. La città è ormai allo stremo ed è prossima alla resa. Il Patriarca Sergio ed il comandante Bonos armano tutti quelli che possono combattere ed affidano, assieme a tutto il popolo, le loro speranze di salvezza alla "Ipermàchon stratìgos", alla "Condottiera Protettrice", la Madre di Dio. Quando tutto sembra volgere al peggio, avviene l'imprevedibile: un uragano improvviso distrugge l'armata persiana, che si ritira precipitosamente.

Commosso e pieno di di gioia per la salvezza miracolosa della città il popolo si riunisce nella Chiesa della Madonna, dove il Patriarca Sergio officia per tutta la notte una funzione di ringraziamento. Allora tutti i fedeli, stando in piedi, cantano l'inno, che per questo motivio fu chiamato Akathistos.

Sicuramente – dice il parroco di S. Lazzaro, don Pierino Liquori - questo inno esisteva già e veniva cantato in onore della Madonna, ma durante quella notte conquistò un posto ufficiale nella innologia e da allora nella Chiesa viene cantato o recitato "stando in piedi", come si ascolta il Vangelo, in segno di riverente ossequio alla Madre di Dio.

Un capolavoro poetico

Dal punto di vista letterario, l'Inno viene considerato un capolavoro poetico e da un punto di vista teologico di grande importanza, perché comprende concetti dogmatici che richiamano la dottrina definita nei Concili di Nicea (325), di Efeso (431) e Calcedonia (451) e le esposizioni dei più grandi Padri orientali del IV e V secolo.

L'inno si ispira alla celeste Gerusalemme descritta nel cap. 21 di Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come identificazione della Chiesa, quale Sposa senza sposo terreno, Sposa vergine dell'Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione.

Incomincia con l'Annunciazione alla Vergine Maria e in seguito racconta i vari avvenimenti della vita della Madre di Dio e di Gesù Cristo, dell'incarnazione del Signore, della deificazione dell'uomo e del valore della Madonna come Madre di Dio.

L'inno consta di 24 stanze, quante sono le lettere dell'alfabeto greco con le quali progressivamente inizia ogni stanza, ed è cristologico e mariano, al tempo stesso, subordinando la Madre al Figlio, la missione materna di Maria all'opera universale di salvezza dell'unico Salvatore.

Documento creato il 01/06/2004 (15:03)
Ultima modifica del 11/03/2011 (19:24)
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