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San Giovanni al Sepolcro

San Giovanni al Sepolcro

il tempio dedicato a san giovanni al sepolcro

Sicuramente una delle più bei monumenti brindisini è la chiesetta romanica di San Giovanni al Sepolcro, seminascosta da palazzi "anni '70" che, nel corso degli ultimi anni, hanno conquistato, prepotentemente, il centro antico della città.

Probabilmente, la costruzione attuale sorge sul luogo occupato da una analoga cappella costruita intorno al VI sec. d.C. durante il processo di evangelizzazione operato da San Leucio. La sorte della costruzione originaria fu segnata dai Longobardi che, conquistata la città, la distrussero.

La chiesa fu ricostruita per volere del benedettino Boemondo intorno al 1100, in piena dominazione normanna e, per molti anni, fu usata come battistero della vicina Cattedrale.

Ma non ha mancato di incuriosire archeologi e studiosi. Nel corso degli ultimi anni, in occasione di alcune campagne di scavi a cura della locale soprintendenza, sono stati portati alla luce, sotto il pavimento della chiesa, resti appartenenti ad una domus romana del primo secolo a.C.

il tempio dedicato a san giovanni al sepolcro

La caratteristica della chiesa è, però, la sua circolarità, derivata, probabilmente, dalle soluzioni stilistiche adottate in Terra Santa e riportate qui dopo le prime crociate; la chiesa ha due portali d'accesso: uno, posto nel cortile a destra della costruzione, non visibile probabilmente più antico, e quelli visibile dalla piazza, databile intorno al XII secolo.

Questo portale si presenta racchiuso in un protiro retto da colonne con capitelli ornati e basamenti a forma di leoni. Gli stipiti marmorei del portale sono scolpiti con figure antropomorfe e zoomorfe e con motivi floreali.

La copertura del tempio, diversa da quella in canne originaria, si presenta a tetti, con tamburo sovrastante.

Documento creato il 18/12/2005 (14:12)
Ultima modifica del 15/03/2011 (14:00)
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