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Altri documentiPersone importantiProv. di Lecce
Le specchie del Salento: Specchia SilvaAbbiamo avuto modo di scrivere in merito a questi antichi monumenti altre volte su Japigia.com. Per la loro posizione -dominante rispetto al territorio circostante- e per le caratteristiche della loro costruzione, sono state considerate -per molto tempo- punti di osservazione anche se, da più parti, il loro ruolo viene rivisto a favore di un uso funerario di queste opere. A sud dell'abitato di Taurisano, là dove il territorio pianeggiante lascia il posto a tenui colline, quasi nascosta alla vista di eventuali visitatori da secolari alberi d'olivo, è possibile trovare l'imponente costruzione di Specchia Silva. Non è chiara l'origine del toponimo che potrebbe essere legato ai nomi degli antichi proprietari di questi fondi o alla natura boscosa del luogo; in effetti, gli alberi d'ulivo non particolarmente vetusti lascerebbero immaginare che, in epoca non molto lontana, orde di smacchiatori -così venivano chiamati i contadini che strappavano alla macchia mediterranea i terreni per coltivarli- abbiano trasformato in oliveto questi luoghi sottraendoli alla loro natura selvatica. Un po' di strada a piediLasciata l'auto in un luogo un po' distante, ci siamo inoltrati per una stretta stradina di campagna che si snodava tra gli ulivi. Non ci si avvede della specchia se non quando si è proprio quasi ai suoi piedi. Certamente, le dimensioni di quella che -un tempo- doveva essere una delle più grandi ti Terra d'Otranto oggi sono di gran lunga ridotte, visto che il De Giorgi nei suoi Bozzetti di Viaggio ci parla di una specchia alta oltre 20 metri mentre oggi ne raggiunge a malapena 10! Della struttura originaria è ancora possibile osservare il coronamento più basso che, probabilmente, girava tutto intorno alla specchia ed era collegato al terreno mediante una sorta di strada che ne agevolava la salita dalla parte est; qualcosa di simile esisterebbe anche dalla occidentale della struttura, seminascosta da alcuni cespugli di lentisco. Sul primo coronamento -o, meglio, su ciò che ne resta- sorge parte della sommità, ormai ridotta ad un cumulo rotondeggiante di pietrame. Dall'alto della specchia si domina l'intero paesaggio: si notano a ponente le colline che separano il territorio di Taurisano da quello di Ugento e dalla costa; da nord a sud altre colline mostrano i limiti di questo vasto territorio di cui la specchia sembra occuparne esattamente il centro geometrico. Un territorio profondamente trasformatoNel resoconto della visita che Cosimo De Giorgi tributò a Specchia Silva si legge di un monumento ben più grande dell'attuale e, nel contempo, dell'esistenza di alcune strutture vicine -dei ripari agricoli di grandi dimensioni che lo studioso salentino chiama Truddhu Ferrante e Truddhu Monsonare- di cui oggi non resta più traccia. Anzi, la gran quantità di pietrame ha spinto qualcuno, in passato, a realizzare qui un forno per cuocere le dure pietre calcarenitiche al fine di ottenere, per pirofissione, la calce necessaria alla costruzione della abitazioni giù in paese. Ci duole doverlo ammettere: probabilmente gran parte della specchia e delle strutture trovate qui dal De Giorgi sono state trasformate in calce nel corso degli anni. Che triste destino per una costruzione che ha superato -indenne- quasi tremila anni di storia! Documento creato il 19/04/2009 (19:35)Ultima modifica del 19/04/2009 (20:05)
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