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Auguriamoci che gli uomini e il tempo sappiano rispettarlo e che i moderni saraceni non gli rechino maggior danno di quello prodotto dagli antichi. (Castro, Da I Bozzetti di Cosimo De Giorgi)

Le Fotorassegne!

Le mura messapiche

Alla ricerca delle mura messapiche

le mura messapiche

Come abbiamo detto, Castro fu, prima di tutto, cittadina messapica. Della civiltà messapica sono ancora oggi visibili le mura che circondavano l'antico centro abitato sulla collina. Andiamo, ora, alla loro scoperta, riprendendo l'auto che avevamo lasciato nel piazzale di Castro Marina.

E', senza dubbio, un grosso aiuto per superare il forte dislivello. Tuttavia, troviamo immediatamente un luogo per lasciarla: in effetti, Castro si gusta meglio a piedi. In via Vecchia Castro incontriamo una traccia inequivocabile che ci indica la strada per raggiungere le mura che stiamo cercando: si tratta, ancora di salire alcune rampe di scale, in uno stretto spazio tra le abitazioni che sono state costruite lungo il crinale della collina.

la torre circolare

Si tratta, probabilmente, di una delle antiche strade che portavano dal mare alle mura; a loro volta, era possibile accedere alla città tramite una piccola e sorvegliatissima porta.

Superiamo, nascosti dalle abitazioni, un gran numero di terrazzamenti ricoperti da ulivi secolari ed in alcuni punti ancora coltivati. Fichi d'India, ulivi ed altre essenze mediterranee arricchiscono questo versante della collina, proprio sotto le grandi mura medievali. Dopo le scale giungiamo, finalmente, ad un ampio piazzale.

A sinistra si apre una piccola porta, dotata di un cancello in ferro che, però, è aperto; alcune brevi rampe scale che serpeggiano tra le mura conducono al centro antico della città, sulla collina. Ma, per ora, non varchiamo la porticina; proseguiamo, invece, verso le mura medievali: è qui che troviamo i resti dell'antica fortificazione messapica.

Le mura messapiche, costituite da enormi blocchi di calcarenite perfettamente squadrati, fanno ancora da robuste fondamenta per alcuni tratti delle mura del XV secolo. Inoltre, i blocchi, dove non servivano, sono stati smontati e riutilizzati per completare la costruzione. Come spesso succede, ciò che i Messapi costruirono è stato abbondantemente riutilizzato!

Dalle fortificazione al centro della città

la piazza e la chiesa principale

Ritornando indietro di qualche metro, imbocchiamo la piccola scalinata protetta dalla piccola porta in ferro incontrata qualche minuto prima.

La scalinata è incantevole: si inerpica quasi serpeggiando tra le alte mura del torrione meridionale, quello che si vede benissimo dal piazzale di Castro Marina. Al termine, a destra, si apre un bel portale seicentesco che, purtroppo, sembra quasi fuori posto tra l'architettura stile moderno che lo circonda, frutto di quegli anni settanta che hanno lasciato una -purtroppo- evidente traccia nell'edilizia salentina. Proseguendo, a sinistra, si apre una stradina dedicata all'antico tempio di Minerva: probabilmente il tempio cui alludeva Virgilio nella sua Eneide!

la cripta bizantina

E' una questione di pochi minuti raggiungere da qui la piazza principale del paese. Nella piazza, stranamente ampia tra le strette stradine del centro antico, si affaccia il portale dell'antica cattedrale e sede vescovile; poco in basso, sottoposto rispetto al piano stradale, è possibile vedere i resti dell'antica cripta Bizantina.

Proseguendo dalla strada a sinistra della chiesa si giunge alle mura, quelle che, poco prima, avevamo visto essere sorrette, nelle fondamenta, dalle antiche mura messapiche: impossibile resistere alla tentazione di affacciarci e volgere lo sguardo verso uno dei più bei panorami costieri che la costa Salentina può offrirci.

Documento creato il 30/10/2007 (15:39)
Ultima modifica del 05/03/2011 (18:33)
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Japigia di Paola Beatrice Arcano, Casarano (Lecce)
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