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L'Idro, il fiume del SalentoL'Idro è uno dei pochi corsi d'acqua del Salento ed ha la sua foce nel centro della città di Otranto, tra la spiaggia e la città vecchia. Nasce dalle sorgenti delle rocce calcaree delle colline circostanti, definite, eufemisticamente, monti: Monte Sant'Angelo sarà meta dell'escursione di oggi; alla guida Salvatore di Avanguardie che, ogni domenica fa scoprire al gruppo aspetti spesso poco conosciuti del Salento. A dire il vero, definire l'Idro un fiume sembra quasi una forzatura, visto che la sua portata è, ora, molto limitata; tuttavia è stato responsabile della creazione di una delle più belle vallate salentine, la Valle dell'Idro, appunto, formatasi circa 40.000 anni fa, quando, grazie al livello del mare molto più basso di quello attuale, il fiume riuscì a scavare un profondo canyon nella tenera roccia calcarea. Nei millenni seguenti, l'Idro, le acque meteoriche e vari eventi hanno contribuito a creare la valle così come oggi è possibile vederla, anche se privata dei boschi di querce che, nei secoli passati, l'hanno ricoperta. Oggi l'Idro e i vari suoi affluenti scorrono lentamente tra campi coltivati ed oliveti; qua e là ciuffi di canneti si alternano a aree di macchia mediterranea arricchite da piccoli boschetti di lecci che lasciano almeno immaginare come doveva essere questo ambiente alcuni secoli fa. Popolato da millenni...L'uomo ha popolato per millenni e continuativamente questo territorio alle porte di Otranto; mentre la città diveniva centro della regione che avrebbe preso da lei il nome di Terra d'Otranto, la Valle dell'Idro diventava centro di una vita complementare a quella della città. Le tenere pareti di roccia calcarea avevano offerto all'uomo la possibilità di creare importanti villaggi rupestri; intorno al 726 d.C. L'imperatore d'Oriente Leone III Isaurico emanò un editto che proibiva la raffigurazione ecclesiastica scatenando, contemporaneamente una persecuzione nei confronti dei religiosi, molti dei quali fuggirono nel Salento. Le grotte della Valle dell'Idro divennero la loro casa e un gran numero di laure Basiliane, sparse sulle pendici dei monti che la circondavano, sono tuttora visibili. Non hanno nulla a che vedere con le moderne abitazioni, ovviamente. Sono piccoli antri privi di comodità che, nello stile di vita scelto dai monaci, permettevano loro di meditare e pregare. Alcune piccolissime, in grado solo di riparare dagli eventi atmosferici; altre più grandi, tanto da essere additate come vere e proprie chiese scavate nell'arenaria. Ai monaci erano riservati piccoli giacigli scavati nella parete; croci, iscrizioni e graffiti addobbano, ancora, questi antichi luoghi di culto. Visto che pioveva, una di queste antiche laure è stato il nostro rifugio durante la pausa per il pranzo... Ma l'Idro non è responsabile, solo, della formazione della valle. Per secoli, ha rappresentato una fonte di approvvigionamento d'acqua per la città tanto che, all'inizio del 1900 il genio militare decise di sistemare quest'area addirittura cementando il letto e gli argini del fiume, allo scopo di tutelarne la portata. I lavori continuarono sino a raggiungerne le sorgenti di quello che, a causa di una leggenda, viene ancora chiamato l'Acquedotto di Carlo Magno. I lavori dei militari fecero aumentare la portata delle acque e fornirono Otranto di un acquedotto: tuttavia, con l'ultimazione dell'acquedotto pugliese, avvenuta negli Anni Venti, le acque delle sorgenti di Carlo Magno non furono più usate dalla città salentina. Documento creato il 29/10/2006 (18:42)Ultima modifica del 29/10/2006 (18:42)
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