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Brevi note di Gabriele D'Annunzio dedicate a Gallipoli durante la crociera a bordo del Fantasia nel luglio del 1895 Altri documentiLe Fotorassegne!Curiosita`...Lo sapevate che Japigia e` su Marte? Per saperlo non vi resta che leggere il documento... Persone importantiProv. di Lecce
D'Annunzio a GallipoliIl tempo passa ma il periodo migliore per le vacanze resta sempre l'estate. Andiamo per un attimo indietro nel tempo, in quel lontano 1895; erano passati quasi venticinque anni dall'unificazione dei vari stati della Penisola sotto un'unica bandiera ed il Meridione d'Italia viveva uno dei tanti periodi post-unitari “difficili” devastato, sfruttato e tradito da chi si proponeva come “salvatore della patria”. All'epoca c'era poco tempo per andare al mare, i contadini erano impegnati con le messi, la raccolta dei cereali e del tabacco; l'unico giorno di vacanza a loro concesso era il 15 agosto giorno dedicato all'Assunta. Il turismo di massa non esisteva: gli unici a permettersi le vacanze, crociere incluse, erano i nuovi ricchi che se ne andavano scorrazzando per il mediterraneo con i loro yacht. Fu così che durante un viaggio in Grecia compiuto a bordo dello yacht "Fantasia" nel luglio del 1895, Gabriele d'Annunzio, in compagnia di Georges Hérelle, Guido Boggiani, Edoardo Scarfoglio e Pasquale Masciantonio approdò nel porto di Gallipoli e visitò la città. D'annunzio restò così affascinato tanto da dedicargli alcune note: “Gallipoli nuova si distende in fondo sulla lingua di terra protesa verso Taranto. E' tutta bianca, con i tenti orizzontali, abbagliante di candore, mentre la piccola collina protesa ha un leggero colore violetto su cui si distingue il grigio degli olivete. Il porto è pescoso. Innumerevoli pesci guizzano nell'acqua verde...” gli appunti continuano con una nota alla città vecchia: “Scendiamo a terra verso sera. Gallipoli vecchia è su un isolotto roccioso... sotto una muraglia a picco, giù tra gli scogli, una giovane donna si bagna, tutta ignuda. Come noi ci sporgiamo per guardarla, ella si mette a nuoto cercando di nascondersi tra gli scogli e ci lancia ingiurie feroci”. Era il minimo che potesse fare... E' bello immaginare che nonostante siano passati anni lo scenario è rimasto, fortunatamente uguale, conservando ancora oggi i suoi tetti orizzontali e il colore bianco delle case e sullo sfondo la collina con gli ulivi. Documento creato il 30/07/2013 (15:09) Ultima modifica del 18/09/2013 (10:57) Area di StampaUltimi aggiornamenti...Fotorassegne |
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