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Un poeta: R. De Vitis

Rosario Rocco De Vitis

Rosario Rocco De Vitis nasce il 10 aprile 1911 a Supersano (Lecce). Muore dopo un periodo di malattia nella casa in collina il 3 ottobre 1997. Si laurea presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna il 30 Novembre 1937 con la votazione di 110 su 110.

Medico-chirurgo, nella sua vita di intenso lavoro professionale e di impegno nel sociale, è sempre stato sensibile al fascino della autentica poesia ed umanisticamente teso a capire e a far capire (molte sono le sue poesie) l'arte poetica maiuscola, in tempi così lontani per tanti versi dalla grande ispirazione e dai valori vitali del passato. In tal senso è ammirevole il suo poderoso impegno nel tradurre un capolavoro così difficile, quale è appunto l'Eneide di Virgilio.

Raffinato traduttore di Virgilio, egli frequenta, da grande quanto umile signore, anche i piccoli premi di poesia, in questa terra dai lirici entusiasmi; potrebbe farsi vanto di conoscere, come oggi pochi sanno, Eneide, Georgiche e Bucoliche, invece si limita a donare qualche copia dei suoi nitidissimi libri. Come si fa a non essere meravigliati e commossi, quando un distinto vecchio ti butta giù una dedica sul frontespizio di un volume di 511 pagine, intitolato "Bucoliche e Georgiche"? Come si fa a non apprezzare la rara capacità antologica, la memoria poetica di quello stesso medico-chirurgo, infaticabile umanista, che ti regala un altro bel volume, dal simbolico titolo "Soste lungo il cammino"? Ritengo che, quando un poeta traduce un poeta, l'intesa sia suprema.

Florio Santini da "il Leccio".

Una poesia...

ASCESI

Vanno qual rapidissimo torrente
i giorni e gli anni della nostra vita,
e quasi mai fermare osiam la mente
ove tal corso ad approdar c'invita,
tortuoso spesso ed infido, lontano
dal Sol che in alto illumina la via.

Or lascia, misero mortal, che invano
non ti soccorra l'alma e il cambio dia
a nebbia dell'errore il buon cammino.
Leggier ti sentirai, libero e bello,
dall'Angelo custode ognor protetto,
con la divina grazia a te vicino.

Nel sereno sentier qual pastorello
tu pure in Cielo allor sarai diletto.

Rocco De Vitis

L'articolo pubblicato è stato curato e concesso a Japigia.com da Giuseppe De Vitis

Per maggiori informazioni sul Poeta R. De Vitis visitate il sito ufficiale www.roccodevitis.it

Documento creato il 08/03/2004 (17:21)
Ultima modifica del 08/03/2004 (17:21)

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