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Caccia al Radon nelle CaveIn questi giorni si sta prospettando, su alcuni mezzi d'informazione, uno scenario da incubo per i cutrofianesi, la spasmodica attesa per sapere i livelli di radon nelle cave in ipogeo a Cutrofiano. Che il radon sia pericoloso è risaputo, che è rilasciato dal tufo, anche, ma che a Cutrofiano non ci sia quel "tufo" implicato nel rilascio massivo di radon non è conosciuto. Infatti tutto nasce da un equivoco sul termine TUFO "Per tufo si intende una roccia d'origine vulcanica formata soprattutto da lapilli, ceneri e blocchi, in genere ben stratificati, usata anche come materiale da costruzione, spec. nell'antichità"; mentre a Cutrofiano è presente la "calcarenite", detta volgarmente ed impropriamente tufo, che è costituita da depositi di calcari organogeni con piccole quantità di dolomite e con un modesto contenuto di quarzo, argilla e fedspati e che si è formata nel pleistocene in un ambiente marino-costiero. In breve vi è una enorme differenza tra il tufo, di origine vulcanica e la calcarenite (il tufo di Cutrofiano) di origine marina. Questo non vuol dire che a Cutrofiano non ci sia Radon, ma che è inesatto metterlo in relazione con il "tufo di Cutrofiano" questo anche per rispetto per le migliaia di persone che in tutto il Salento abitano in case costruite con questo materiale. Invito tutti i cittadini a visitare il Parco dei Fossili e l'annesso Museo Malacologico delle argille a Cutrofiano, primo esempio in Italia di recupero a fini scientifici di una ex cava, dove da anni spieghiamo ai ragazzi ed a tutti i visitatori questa differenza esistente tra tufo vulcanico e calcarenite di Cutrofiano. Il RadonIl Radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile prodotto dal decadimento dell'uranio. Esso è uno dei più antichi elementi naturali esistenti sulla terra ed è distribuito ovunque sulla crosta terrestre, benché la sua concentrazione sia diversa da luogo a luogo. Questo gas viene generato continuamente dalle rocce della crosta terrestre ed in particolar modo da quelle di derivazione vulcanica, come lave solidificate, pozzolane, alcuni graniti, porfidi, dioriti, tufi ecc. I luoghi in cui è più alto il rischio radon sono perciò quelle aree ad elevata attività geologica, in cui fenomeni di tipo vulcanico si associano alla presenza di profonde faglie (e questo non è assolutamente il caso del Salento). Come gas disciolto può essere presente nelle falde acquifere, soprattutto quelle che nel loro scorrimento attraversano corpi minerali di origine vulcanica o quelle, molto profonde, che portano in soluzione varie sostanze radioattive. Talvolta, però, il radon può essere presente nelle rocce sedimentarie come marmi, marne, o come rocce ricche di idrossidi di ferro e di alluminio, formate dall'azione degli agenti atmosferici in ambiente tropicale e temperato. In questi casi, però, l'emissione di radon avviene solo se le acque percolanti depositano l'uranio trasportato attraverso le rocce vulcaniche. Concentrazione di radon in PugliaEccezionalmente il radon si genera dalle rocce sedimentarie, che però contengono veri e propri giacimenti di uranio, dai calcari di origine marina formatisi su piattaforme sommerse di granito e dai depositi carbonatici di acque marine poco profonde, dove si rileva un arricchimento di elementi radioattivi provenienti dall'alterazione dei graniti continentali (condizioni, queste, assenti nel Salento e nei suoi mari). La concentrazione di radon in Puglia è attestata tra i 40 e i 60 Becquerel per metro cubo, leggermente al di sotto della media italiana, circa 75 Bcq/mc e leggermente al di sopra di quella media del pianeta, circa 40 Bcq/mc. Cutrofiano il problema radonRelativamente a Cutrofiano il problema radon sembra essere sovradimensionato. Il sottosuolo di questo Comune, come quello di molti altri centri salentini, è particolarmente ricco di una roccia calcarea impiegata nell'edilizia da millenni, la calcarenite. Essa, localmente, è denominata tufo ma, in realtà, il tufo è un deposito di polveri e varie scorie emesse da un'eruzione vulcanica e compattatesi nel corso del tempo. Questo "vero" tufo ingloba normalmente piccole quantità di uranio che, come detto, nel tempo decade e origina il radon. Questo scambio di nome può essere certamente alla base della preoccupazione di alcuni per l'alto tenore di radon contenuto nel sottosuolo di Cutrofiano. Inoltre l'ambiente di formazione della calcarenite, il fondale marino, garantisce concentrazioni minime di questo gas, soprattutto perché i basamenti sui quali si è formata sono anch'essi molto poveri di radon. Teoricamente potrebbero contenere qualche traccia di radon le argille, ma sempre in concentrazioni così basse da non destare preoccupazioni. Il radon, invece, può essere più elevato in quelle abitazioni, non solo di Cutrofiano, che contengono materiali da costruzione di derivazione vulcanica (tufi "veri", pozzolane, graniti, ecc.), oppure tutte quelle categorie di materiali a base di gesso fosforitico impiegate comunemente nell'edilizia. Esse rappresentano un notevole veicolo per il radon, poiché contengono livelli di uranio certamente superiori alla media. Senza creare allarmismi è bene sapere che, accumulandosi negli ambienti chiusi, il radon è pericoloso per inalazione. Dal radon ci si può proteggere, ma prima bisogna stabilire con precisione se si è veramente esposti all'inquinamento. Soltanto per questo motivo è bene che si provveda ad un'indagine, magari estesa a tutti i Comuni, che confermi la bassa concentrazione di questo gas nel sottosuolo e successivamente nelle case, sapendo che per Cutrofiano il rischio di contaminazione naturale da radon è remoto. Dr Giuseppe Piccioli Resta Ultima modifica del 05/01/2005 (10:02) Area di StampaFortune Cookie...L`industria é la mano destra della fortuna. |
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