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Omeopatia - Medicina SocialeOmeopatia - Medicina Sociale: a Roma un Centro Omeopatico "Gratuito" per la cura delle persone con ritardo evolutivo disgenetico. Prof. Antonio Negro: "Noi medici omeopatici non usiamo la parola handicappato, ma preferiamo parlare di persone privilegiate da Dio. La medicina omeopatica può fare molto in questo campo, ma è necessario il sostegno delle istituzioni politiche ed economiche del paese". Roma, 25 Maggio 2004A Roma, nella quiete del rione di San Saba, sul colle che nei tempi antichi veniva chiamato il piccolo Aventino, la Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana (S.I.M.O.H.) gestisce un Centro di Medicina Omeopatica che, una volta al mese, dedica gratuitamente le proprie attività a favore delle persone con ritardo evolutivo su base disgenetica. I medici dell'Istituto Omeopatico, che in Italia - grazie all'opera del suo fondatore - può vantare una tradizione di oltre sessant'anni di pratica clinica, non amano utilizzare la parola "handicappato". "Noi abbiamo una visione del tutto differente" ha dichiarato alla stampa il Prof. Antonio Negro, fondatore e Presidente dell'Istituto, nonché anima dell'iniziativa. "Come medici hahnemanniani, formati in una visione clinica biotipologica neoippocratica, siamo dei vitalisti e preferiamo parlare di persone privilegiate da Dio, sottolineando così come in ogni persona, anche la più segnata, sia sempre riconoscibile quell'impronta di Dio Padre che rende ogni individuo una persona umana unica ed irripetibile". "La medicina omeopatica" ha aggiunto l'illustre Clinico, Decano degli omeopati italiani e per oltre vent'anni Assistente a Roma del Professore Nicola Pende presso l'Istituto di Clinica Medica dell'Università La Sapienza, "possiede i criteri clinici e terapeutici per poter affrontare il delicato tema dell'assistere il paziente disgenetico. L'omeopatia non è certamente la medicina del miracolo ed i suoi risultati sono sempre affidati, come per tutta la pratica medica in generale, ai limiti della fallibilità umana. Ma essa è vera medicina clinica, che agisce con il proposito di individualizzare ogni malato e di personalizzarne la cura, sia nei momenti di malattia, sia nello stato di salute. In tal senso" ha proseguito ancora il Prof. Negro che è stato recentemente insignito del Premio Buon Samaritano dalla Diocesi di Roma "l'omeopatia, tramite il medicinale similare, è pronta a valorizzare le personali potenzialità biologiche reattive del singolo individuo, rispettandolo nella sua integrità e richiamandolo al continuo equilibrio della salute". "La persona umana ha potenzialità innumerevoli" ha aggiunto la Prof.ssa Maria Letizia Salvi, Direttore Sanitario dell'Istituto e già docente di Biologia Molecolare della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (U.C.S.C.). "Potenzialità e reattività che, in termini biologici, la medicina omeopatica può sostenere e valorizzare in maniera proficua, pur non dimenticando mai la gravità e la severità prognostica delle molte situazioni cliniche disgenetiche". "L'omeopatia può fare molto in questo campo della sofferenza umana" ha aggiunto infine il Prof. Negro. "Un campo che spesso viene trascurato da noi medici e per il quale sarebbe necessario un maggiore sostegno da parte delle istituzioni politiche ed economiche del paese". Per Informazioni:S.I.M.O.H. Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana "Centro per Studio e la Cura della Persona con Ritardo Evolutivo Disgenetico" Comunicato curato da S.I.M.O.H. Documento creato il 23/07/2005 (22:39)Ultima modifica del 23/07/2005 (22:39) Area di StampaFortune Cookie...Guardati dalle troppe carezze. |
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