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Corso: AIDO

Corso di formazione organizzato dall'AIDO

In collaborazione con il Centro Servizi Volontariato della Provincia di Taranto

"Progetto scuola: Lavoriamo per il futuro" è il titolo del corso di formazione organizzato dall'AIDO (Associazione Italiana Per La Donazione Di Organi Tessuti e Cellule), sezione provinciale di Taranto e tenutosi presso l'Istituto Comprensivo "CESARE BATTISTI" – Taranto dal 25 Gennaio al 15 Febbraio 2008.

Le quattro giornate di incontro sono rivolte a tutte le Associazioni di Volontariato impegnate sul territorio ionico, alla Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale di Taranto e ai ragazzi del Servizio Civile Nazionale.

Un progetto educativo e formativo diretto alle tante anime del volontariato impegnate nella società civile, tutte sensibili al tema della donazione e della solidarietà sociale.

Formare i futuri promotori

Il corso, coordinato dal consigliere provinciale AIDO Dott. Giosuè Mannavola e curato dalla Sig.ra Lina Ginex è nato con l'obiettivo di formare i futuri promotori della cultura della donazione nella Provincia Ionica, toccando gli aspetti psicosociale e antropologico, religioso, medico e giuridico.

Al termine di ogni relazione, i docenti si sono dedicati ad un dibattito con la platea che si è avvalso della moderazione del Dott. Raffaele Tucci, refente del Corso e Coordinatore locale attività di prelievo e trapianti di organi e tessuti ASL TA/1. Così si è stabilito con i volontari un colloquio costruttivo, di mutuo ascolto, diretto a smantellare dubbi, pregiudizi e a rispondere a tutti gli interrogativi su un tema così delicato come quello della donazione.

Il Dr. Don Filippo Urso, Docente stabile di Scienze Bibliche, facente parte del gruppo coordinamento locale attività di prelievo e trapianti di organi e tessuti ASL TA/1, nella seduta di presentazione del corso ha gettato le basi morali e religiose necessarie alla costruzione di un dialogo volto alla comprensione reciproca, nel pieno rispetto del credo religioso o del pensiero filosofico dell'individuo in merito all'atto del donare o ricevere un organo.

La Sig.ra Lina Ginex, tutor del corso e Presidente del Gruppo comunale AIDO, nella seconda lezione ha trasmesso la forza degli ideali AIDO, condivisi dall'intero mondo di volontariato. Dai primi anni settanta l'associazione riscrive completamente il copione del vivere sociale con la bellezza dei suoi valori, tutti definiti nello statuto: Donazione gratuita di se per il bene dell'associazione e per l'attività di promozione della cultura della Donazione, anonimato nella donazione, interrazzialità, solidarietà umana, rispetto dell'ordinamento giuridico nazionale e riconoscimento dei dettami dell'etica. A questi si aggiungono l'impegno quotidiano e l'amore per l'uomo, vere fonti di energia per chi, ha davvero compreso il senso del nostro vivere "con" e "per" gli altri. Niente, più delle parole di Lina Ginex, può trasmettere la voglia di cambiare per primi se stessi e poi l'orientamento "culturale" e il senso comune della società contemporanea: "Ebbene, attraverso il volontariato,l'impegno per il bene comune, l'amore, la solidarietà, il senso umano, possiamo tentare di contrapporre un copione di vita migliore. E' un impegno importante per cominciare a restituire un volto sano e positivo alle nuove generazioni". Ecco lo spirito con cui l'AIDO intende "formare" i giovani e tutti i volontari!

La carenza di donatori nel Meridione d'Italia

Partendo proprio da una esperienza simile di dialogo profondo con le persone, L'AIDO ha deciso di trattare il problema della carenza di donatori nel Meridione d'Italia e in special modo in Puglia, regione in cui si e' avuto un cospicuo calo di donazioni proprio negli ultimi anni anche se sembra affacciarsi ad una ripresa dell'attività di prelievo di organi e tessuti.

Ed è proprio il lavoro pluriennale dell'AIDO il vero propulsore del processo di trasformazione culturale, sociale e giuridica del nostro Paese, tant'è che oggi l'Italia è ai primi posti in Europa, dopo la Spagna, per numero di trapianti. Da un'indagine compiuta dall'AIDO si evidenzia come al cittadino siano poco chiari i concetti alla base del procedimento di espianto e trapianto quali la dichiarazione di Morte Cerebrale, spesso confusa con lo stato di coma profondo, mentre in percentuale importante sembra persistere il pregiudizio verso il Servizio Sanitario Nazionale accentuato da cattiva informazione proveniente dai media.

Il Dr. Pasquale Massimilla, Medico rianimatore e coodinatore locale attività di prelievo e trapianti di organi e tessuti ASL TA/1 per la rianimazione Ospedale SS. Annunziata - Taranto, ha spiegato il concetto di Morte Cerebrale, semplificandolo fin negli aspetti fondamentali e rendendolo comprensibile per la platea di cittadini laici: "La Morte Cerebrale esprime il decesso del paziente, la cessazione irreversibile di tutte le funzioni cerebrali, niente a che vedere con un qualsiasi stato di coma, patologia da cui in tempi diversi ed esiti diversi vi è la possibilità di guarire".

Il Dr. Michele Lonoce, Coordinatore regionale alle donazioni di organi e tessuti, ha trattato gli aspetti organizzativi dei trapianti di organi partendo proprio dal motto spagnolo: "Sin donante non hay trasalante", senza donatore non si ha trapianto, niente di più vero! Il basso numero di trapianti nel Sud rispetto al Nord Italia è strettamente legato alla scarsità di donazioni. Questa si spiega con il ritardo Organizzativo accumulato già tempo addietro dalle Asl del mezzogiorno nell'ambito dei trapianti ed alla carenza di posti letto nei reparti di rianimazione. Infatti, perché sia possibile l'espianto degli organi, il soggetto donatore deve essere un paziente deceduto in una sala di rianimazione di cui viene dichiarata la morte cerebrale da un'apposita commissione (ai sensi della legge 29/12/1993, n. 578 e secondo quanto prevede il D.M. del 22.08.1994 n. 582). Come osservato dal Dott. Giuseppe Addabbo, primario oculista Ospedale "SS. Annunziata" di Taranto, il motto degli spagnoli "Sin donante non hay trasalante" può essere letto anche al contrario: Senza trapianti non possono esserci donatori.

La ragione risiede nell'osservazione critica delle statistiche dalle quali si legge una impennata delle donazioni nella nostra regione proprio nel momento in cui veniva finalmente avviata la procedura di espianto e trapianto. Questa considerazione sulla doppia implicazione tra organi disponibili e pazienti trapiantati, lega ancor più strettamente l'atto della donazione alla procedura di trapianto, consolidata oramai da diversi anni in tutto il mondo e che ha raggiunto importanti traguardi grazie allo sviluppo della tecnica chirurgica, della medicina, della farmacologia e delle nuovissime terapie immunosoppressive. Ora l'obiettivo è quello di trasformare il trapianto, l'unico trattamento terapeutico in grado di salvare o migliorare sensibilmente la vita di pazienti affetti da insufficienza di organi, in un vero e proprio intervento di routine.

Il Dr. Addabbo ha riportato alla platea un caso esemplare di Donazione e Trapianto inserito nella realtà pugliese con una relazione sul "Trapianto di cornea nell'AUSL TA/1".

Dalle serie storiche dei trapianti non è difficile osservare che quando in Italia l'attività di trapianto era già avviata da anni, il Meridione inseguiva il Nord in fatto di interventi di trapianto, zoppicando e mostrando tutta la debolezza del suo apparato organizzativo sanitario. Infatti l'esecuzione di un solo trapianto è la prova del nove del funzionamento a più livelli dell'intera sanità pubblica: del Servizio di Emergenza Territoriale 118, della ASL e del coordinamento da parte del Sistema Sanitario Nazionale di tutte le attività di trapianto di organi e tessuti. Così è cominciato il cammino di ammodernamento tecnico-organizzativo e di diffusione della cultura della donazione, inserendola nell'ottica manageriale amministrativa e medica, sensibilizzando medici d'urgenza, anestesisti rianimatori, infermieri ed operatori sanitari del 118.

Grazie a quelli che sono stati i veri precursori dell'attività dei trapianti in Puglia, ora possiamo vantare nella nostra regione importanti centri di espianto come Taranto e Foggia, e di trapianto(Fegato, rene, midollo osseo e cuore sono i trapianti che il policlinico di Bari e l'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce sono in grado di effettuare, con una percentuale di riuscita che supera la media europea nel medio e nel lungo periodo). Il Prof. Tommaso Fiore, Professore ordinario di Anestesiologia e Rianimazione Università degli Studi di Bari, ha arricchito il pubblico con la sua pluriennale esperienza in merito all'organizzazione e al coordinamento locale, provinciale e regionale di tutte le attività di prelievo ed impianto.

Il Dr. Tucci, da Medico Legale ha approfondito gli aspetti normativi del consenso al prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto da vivente (Legge n. 458 del 26/06/1967 che permette la donazione di rene da vivente e da cui, per analogia, dal 1997 viene autorizzata la donazione di parte del fegato) e da cadavere. A questo proposito si è definito il principio del "silenzio-assenso" introdotto in Italia con la Legge 91 del 1° aprile 1999, per cui il cittadino che "non si esprime sulla volontà a donare organi e tessuti dopo la morte, dopo richiesta ricevuta dalla ASL, è considerato donatore". Ma con l'emanazione di un DM del Ministero della Sanità dell'8 aprile del 2000, si prende atto dell'impossibilità di attuazione del principio "silenzio-assenso" per difficoltà di tipo tecnico (mancanza dell'anagrafe nazionale degli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale) ed economico (notifica a tutti i residenti da parte delle ASL di appartenenza, reiterata periodicamente, della dichiarazione di volontà ad essere considerati donatori dopo la morte).

Come sottolinea il Dr. Tucci, siamo in piena fase transitoria "con possibilità, su base volontaria, di scegliere in vita se essere o meno donatori di organi e tessuti dopo la morte. Se invece non si è espressa in vita volontà circa la donazione di organi e tessuti, non si viene considerati automaticamente donatori e la decisione rimane ai parenti, così come previsto dalla precedente normativa (Legge n. 644/1975) " .

La Dr.ssa Dolores Rucci, Vice presidente Sezione provinciale AIDO, Vice Questore aggiunto della Polizia di Stato e Procuratore Legale, ha approfondito ulteriormente gli aspetti giuridici della Legge 91/99 ribadendo che la donazione degli organi deve trattarsi di un gesto d'amore e di solidarietà ed escludere ogni forma di contrattazione. Inoltre è preferibile che tutto si svolga in forma anonima per i risvolti psicologici sulla famiglia del donatore una volta svelata l'identità del ricevente o sul ricevente stesso nel momento in cui questo fosse messo a conoscenza della provenienza dell'organo. La Dottoressa Rucci ha poi spiegato il ruolo della Polizia Stradale a cui sono attribuite le funzioni di protezione e di organizzazione delle staffette nelle operazioni di trasporto degli organi.

La Dottoressa Dora Chiloiro, Psicologo ASL TA/1 facente parte del gruppo coordinamento locale attività di prelievo e Vice Presidente sez. Provinciale AIDO, ha affrontato la complessità di tutta una serie di reazioni dei mondi psichico ed emozionale della persona che si affaccia al tema della donazione organi. Il problema presenta sempre due aspetti: il primo razionale, basato sulla conoscenza della legge n. 91/1999 e sulla dichiarazione di volontarietà; il secondo aspetto riguarda la sfera emozionale che racchiude le resistenza di fronte alla scelta di donare gli organi.

La Dott.ssa Maria Leone, già Capo servizio Ufficio di Servizio Sociale Ospedaliero facente parte del gruppo coordinamento locale attività di prelievo e trapianti di organi e tessuti ASL TA/1, ha definito il primato dei ruoli del processo educativo e dell'informazione nella creazione delle Coscienze e della Cultura della socialità e della solidarietà, spiegando la sua teoria di Progetto di Formazione che contrasti la propensione dell'Uomo all'Individualismo.

E proprio all'interno di una visione del mondo fondata sullo sviluppo sostenibile dell'Umanità, sulla Qualità della Vita e sull'Etica che si inserisce la lezione magistrale del Prof. Don Antonio Panico, Rettore della LUMSA per la sede di Taranto. Don Antonio ha spiegato il concetto di Etica come riferimento filosofico ai Valori Umani necessari all'equilibrio dell'IO Individuale con il NOI Sociale, facendo poi una rapida carrellata sulle filosofie occidentali dal ‘700 ai giorni nostri. Il quadro sociologico raffigura una spinta individualistica della società moderna, contrastata dal seme intimo della solidarietà e del volontariato che spinge alcuni uomini a riunirsi in social catena, pronti a donare le proprie energie per il bene comune. Questo è un vero manifesto di speranza!

E' proprio l'AIDO che raccoglie la speranza di tanti pazienti con patologie croniche in attesa di trapianto e delle loro famiglie, cercando allo stesso tempo di restituire un proprio senso alla malattia, al dolore, alla morte tramautica e improvvisa.

Le testimonianze dei familiari dei donatori e quelle degli stessi riceventi hanno consegnato ai volontari una miniera di significati e valori per la nostra esistenza, senza alcuna pretesa di "convincere" ma solo di "condividere" esperienze all'inizio dolorose, ma che alla fine riescono a trasmettere un autentico contenuto di speranza.

Vds. Pietro ROSSETTI

Viene di seguito riportato il calendario del corso di formazione

Documento creato il 22/02/2008 (20:23)
Ultima modifica del 07/10/2008 (12:22)

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