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Berafest 2006

Il 23 e il 24 giugno 2006

Berafest 06: Roots And Waves A Corbetta Il 23 E 24 Giugno

Ritorna la Berafest, il festival musicale che si tiene a Corbetta per il quarto anno consecutivo.
Il 23 e il 24 giugno 2006 nel parco dell'ex Villa Pagani (una delle tante dimore storiche della città) si esibiranno sei band provenienti dall'Italia, dalla Francia e dagli Stati Uniti con una proposta musicale che vuole esplorare alcune delle possibilità scaturite nell'ambito delle etichette indipendenti.

La manifestazione, ideata e organizzata dall'associazione culturale BeraNera di Corbetta, è realizzata con il contributo e il patrocinio del Comune di Corbetta e della Provincia di Milano.

Il festival ospiterà - in linea con quanto realizzato nelle scorse edizioni - musicisti provenienti dall'Italia e dall'estero che si rifanno a diversi movimenti musicali, tutti accomunati da una ricerca sulle forme e i suoni della musica contemporanea.

La prima serata è intitolata waves, in quanto gli artisti in scaletta fanno contemporaneamente uso di strumentazione elettrica ed elettronica, prendendo spunto dalla new wave e da tutti quei fenomeni musicali scaturiti dopo l'introduzione dell'elettronica; la seconda roots, in quanto i musicisti utilizzano strumentazioni elettriche e acustiche, reinterpretando con una sensibilità "contemporanea" la tradizione, le radici del suono americano, da cui sono scaturiti poi tutti i movimenti rock e le seguenti svariate contaminazioni.

Prima, durante e dopo i concerti, fino alla chiusura, si ascolteranno selezioni musicali in tema con la serata: new wave ed elettronica venerdì 23; mentre sabato 24 sarà incentrato maggiormente su rock e dintorni. La musica sarà un flusso unico che accompagnerà tutti i momenti del festival. Alle suggestioni musicali si aggiungeranno le installazioni sparse all'interno del parco dell'artista livornese Matteo Ratti, designer del riciclo: creazioni ispirate alle forme della natura realizzate utilizzando materiali di recupero provenienti soprattutto da vecchie biciclette.

Non mancherà, nel corso delle serate, la possibilità di mangiare: dall'ora dell'aperitivo fino a tarda notte sarà a disposizione dei presenti un servizio punto ristoro.

Questo il programma completo e gli orari delle esibizioni:

  • VENERDI 23 GIUGNO
    h. 19.30 apertura: EX-P (da Torino/Italia)
    h. 20.30 APPALOOSA (da Livorno/ Italia)
    h. 21.30 COLDER (da Parigi / Francia)
    pre/after show: dj Donut (plays: wave/electro)
  • SABATO 24 GIUGNO
    h. 19.30 apertura: PAOLO SAPORITI/DON QUIBOL (da Milano/Italia)
    h. 20.30 FRANKLIN DELANO (da Bologna/Italia)
    h. 21.30 SILVER JEWS(da Nashville/Tennessee /Stati Uniti)
    pre/after show: dj Yogurt (plays: indie/rock/electro)
  • Parco di Villa Pagani - Piazza 25 Aprile - CORBETTA - MI Ingresso libero Per informazioni: www.beranera.com

    COME ARRIVARE: autostrada a4 MI-TO, uscita Arluno // proseguire per S.S. 11 Milano - Novara e quindi per Corbetta

    Gli artisti di venerdì 23 giugno:

    COLDER è lo pseudonimo artistico di Marc Nguyen, graphic designer e video producer parigino. Tra gli anticipatori della nuova scena elettronica legata alla new wave anni '80, l'album d'esordio dei Colder, Again (2003), è già un classico. Colder alimenta e conferma così una sottotendenza che, da un paio d'anni a questa parte, interessa in modo evidente il recupero delle sonorità post-punk: quella che vede un nugolo sempre più folto di artisti/gruppi (Piano Magic, Windsor For The Derby, Rapture e molti altri ormai), dell'ampia tela anni '80, replicare anche le trame più oscure e sinistre, filtrandole attraverso una sensibilità moderna, e secondo un approccio assolutamente legato agli attuali mezzi di produzione, i quali forniscono un ruolo chiave e inedito alla componente elettronica.

    Segno di un'inquietudine diffusa tra molti, di tempi malandati e di futuri sempre più incerti/impensabili/incomprensibili. E' del 2005 il suo secondo lavoro, Heat (uscito sempre per la Output records) che gli è valso la partecipazione a importanti festival a livello mondiale (Sonàr Barcellona, Sonàr Buenos Aires, Benicassim, Glastonbury) e alcune date di supporto ai Massive Attack e a Goldfrapp. L'album ripercorre la strada del primo in modo ancora più personale, con canzoni sempre più pop ma dai rimandi colti, che possono andare da Serge Gainsbourg ai Joy Division, dai Kraftwerk ai Suicide. Nonostante gli album siano in gran parte suonati e prodotti da Marc Nguyen, dal vivo i Colder si presentano in formazione a quattro e con un set (batterie elettroniche + batteria "umana") di grande impatto.

    APPALOOSA: i livornesi Appaloosa si sono formati come trio, giovanissimi, nel 1998. Vengono notati dall'organizzazione di Arezzo Wave, che dà loro la possibilità di incidere un album, e aumentano così le possibilità di farsi conoscere nella penisola. Nell'aprile 2004 si unisce al gruppo un quarto elemento, deviando la composizione dei brani verso l'elettronica attraverso l'uso sapiente di synth, drum machine e campionatori. Con questa nuova formazione si esibiscono per la terza volta al festival aretino, questa volta sul main stage insieme a Karate, Black Rebel Motorcycle Club e Cypress Hill; di lì a poco arriveranno anche le esibizioni al Tora Tora festival e al MEI di Faenza. Nella primavera 2005 intraprendono un mini-tour in Spagna. Arriva il momento di incidere il nuovo album: non posso stare senza di te, esce a inizio 2006 per Urtovox record. Un vero furore noise-dance-tronic-bastard funky, ritmi serrati, rigorosamente strumentali e poco incline ai compromessi, frutto di due settimane in studio capitanate da Giulio Ragno Favero (Songs:Ohia, Red worm's farm, One dimensional man, Super elastic bubble plastic, Zu, Gea ecc) necessarie per carburare a dovere le combustioni dei fuochi provenienti dagli ascolti dei fragorosi e monolitici "padri" spirituali: NomeansNo, Melvins, Trans Am, Don Caballero e Shellac che sul disco e dal vivo incontrano l'algida elettronica di Kraftwerk e Aphex Twin. Dinamite allo stato puro.

    EX-P: Entità formata da quattro musicisti di strenua confessione psichedelica, figli della disgregazione post-moderna, incapaci di operare una scelta tra il rumorismo jazz e le sigle italiane dei manga giapponesi, imbarazzati nell'ossequiare i Pink Floyd come il metal più becero. La presenza di due bassi elettrici permette di esplorare a fondo la pesantezza e l'ottusità versatile dell'unico vero strumento musicale della contemporaneità, ipertecnologico in superficie e neo-tribale nelle viscere. La batteria, libera di distrarsi dal portato ritmico, può occuparsi di generare colore acustico e rumore ambientale.

    Gli artisti di sabato 24 giugno

    SILVER JEWS: Il progetto Silver Jews si forma all'inizio degli anni '90 quando David Berman, Stephen Malkmus e Bob Nastanovich (gli ultimi due formeranno poi i Pavement, una delle indie-rock band americane più influenti degli anni '90) iniziano a suonare assieme in Virginia ai tempi dell'università. I dischi della band (il primo pubblicato nel 1993) vengono subito apprezzati, oltre che per le qualità strettamente musicali, tra rock, country e cantautorato off, anche per la grande qualità letteraria dei testi, che non lasciano indifferenti per i loro raffinati e sottili rimandi. Era l'epoca in cui cantautori come Beck, Bonnie Prince Billy, Lou Barlow (gli ultimi due hanno anche suonato più volte dischi dei Silver Jews) e gli stessi Pavement, muovevano i primi passi. Mentre gli altri esplodevano in Nordamerica e in Europa facendo numerose tournee, David Berman - che rimane a tutti gli effetti il titolare della sigla Silver Jews nonostante diversi avvicendamenti di formazione - ha sempre ritenuto i suoi dischi un fatto privato, negandosi a ogni intervista o altra iniziativa promozionale e, soprattutto, non esibendosi mai in concerti dal vivo. I dischi continuarono incessantemente a uscire ogni due/tre anni, fino all'ultimo album, Tanglewood number (autunno 2005 - Drag City), dove si può avvertire un cambiamento nell'attitudine musicale di David: la musica si fa più aggressiva, l'impatto in generale più rock, nonostante le canzoni siano sempre composte facendo uso di molti strumenti tradizionali, e quell'amarezza di fondo che contraddistingue i suoi testi (il nostro è stato anche insegnante di letteratura americana) continua a trasparire ma in qualche modo si avverte la distanza tra tutti i lavori precedenti. David Berman è cambiato e, messa insieme una nuova band, si sente pronto ad affrontare, insieme alla moglie Cassie (seconda voce) il suo primo tour mondiale di sempre per un concerto atteso da lungo tempo. A parte Corbetta, i Silver Jews suoneranno solamente per un'altra data in Italia, per poi dirigersi verso il nord Europa.

    FRANKLIN DELANO: Paolo Iocca, Marcella Riccardi e Vittoria Burattini (rispettivamente chitarra e batteria nei compianti Massimo Volume, una delle band italiane di culto degli anni '90) danno vita nel 2002 a uno dei più interessanti progetti che lo Stivale ci abbia recentemente regalato. I Franklin Delano tritano le regole del folk americano sporcandolo con i fumi del jazz nero, sprazzi di noise e un leggero tocco psichedelico, dilatando le canzoni allo stremo secondo le regole di certo post-rock. Dopo una tournée con i Sin Ropas (ex-Red Red Meat/Califone) nasce Like a smoking gun in front of me, in cui proprio gli amici Califone prestano a più riprese gli strumenti e un certo Brian Deck (già produttore di band della scena indie/americane Califone, Red Red Meat, Iron & Wine) si occupa del mixaggio. Dopo un altro tour americano lungo oltre un mese e dopo aver suonato per oltre un anno nei maggiori locali e festival (tra cui Arezzo Wave) sono appena ritornati dagli States, dove hanno registrato il nuovo album, Come home, in uscita a settembre per Ghost Records.

    PAOLO SAPORITI/ DON QUIBOL: i don Quibòl sono una band milanese formata da Paolo Saporiti (voce, chitarra acustica, chitarra baritona), Christian Alati (genio del campionamento al fianco di Cacciapaglia e chitarrista particolarissimo nei cd della cult-label londinese Leo Records e della Fringes Recordings di Giuseppe Ielasi) e del batterista/percussionista Lucio Sagone (già con Ronin, Franklin Delano, Damo Suzuki, Xabier Iriondo, Paolo Cantù...). Il trio, autore del più sano folk-rock in circolazione, sembra attingere ai Buckley (padre e figlio), ma rimanda anche a certi episodi dell´indie-rock, vedi il meglio di Seattle anni ´90 e il pre-war folk movement (Cocorosie, Devendra Banhart). Paolo Saporiti presenterà anche alcuni brani che faranno parte del suo album solista di prossima uscita per Cane Bagnato Records

    Comunicato segnalato da Associazione BeraNera

    Documento creato il 17/07/2006 (11:18)
    Ultima modifica del 17/07/2006 (11:18)

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